Quanto guadagna un infermiere

Tra le professioni che oggi attirano maggiormente i giovani possiamo annoverare quella dell’infermiere.

Grazie ad un corso di laurea appositamente pensato per questa categoria professionale, nascono ogni giorno infermieri pronti a contribuire, per vocazione e passione, alla cura dei pazienti presso strutture ospedaliere, centri medici e cliniche.

In molti sottovalutano il lavoro di questi professionisti, credendo che il funzionamento della macchina sanitaria dipenda solo dai medici. In realtà invece il ruolo dell’infermiere ha assunto sempre più importanza, diventando una mansione con molte gratificazioni, sebbene non dal punto di vista economico.

Molte volte si sente infatti parlare della precarietà degli stipendi degli infermieri italiani rispetto al target europeo. E oltre ad avere uno stipendio più basso della norma, spesso per carenze di assunzioni, quelli che già lavorano sono costretti a turni massacranti.

Questo preambolo era doveroso per cercare di inquadrare quello che è il guadagno di un infermiere, tenendo conto di fattori e sfaccettature che troppe volte, nel bene o nel male, vanno ad inficiare la somma ultima che i professionisti percepiscono.

Il CCNL Sanità

Per analizzare più da vicino il guadagno ideale di un infermiere professionista bisogna prendere come punto di riferimento il CCNL Sanità attualmente in vigore.

Le ultime modifiche apportate al contratto collettivo nazionale hanno infatti riscontrato l’esigenza di una maggiore gratificazione nei riguardi degli infermieri. E sebbene ancora insufficienti, gli aggiornamenti che si sono susseguiti hanno tenuto conto della posizione lavorativa di questa categoria, migliorando, anche se in maniera impercettibile, la portata del loro stipendio

Va fatta poi anche un’ulteriore precisazione. Un infermiere che lavora in una struttura pubblica (a cui si accede con regolare concorso) non guadagna come un infermiere di una struttura privata.

Vediamo di seguito le differenze.

  • Pubblica Amministrazione, il guadagno degli infermieri

Il primo stipendio da infermiere che andremo ad analizzare è quello tipico di un professionista che lavora nella Pubblica Amministrazione.

Chi infatti è stato assunto tramite concorso dal Sistema Sanitario Nazionale, attualmente gode di un aumento di stipendio di circa 85-90 € lordi al mese. Si arriva dunque a percepire uno stipendio mensile lordo che ammonta a circa 1.922€.

Ovviamente c’è anche chi prende meno, ma nessuno si vede corrispondere più di questa cifra.

  • Strutture private, il guadagno degli infermieri

Circa invece l’ammontare dello stipendio di un infermiere operante nel settore privato, il discorso cambia ulteriormente.

Al netto, un professionista assunto in una struttura privata incassa in media circa 1500 euro netti al mese. Questa cifra può però aumentare (ma di poco) e diminuire a seconda dell’azienda, del tipo di impiego, delle ore di lavoro e così via.

Esempi

Vogliamo portarti un esempio concreto per rendere più chiaro il concetto.

Se chiedi ad un infermiere che lavora in day hospital o ad uno che lavora presso le Onlus e le cooperative il guadagno mensile va da un minimo retributivo di 1.000€ al mese ad un massimo anche di 2000 €.

Tutto dipende dunque dall’azienda, dal ruolo ricoperto, dalla responsabilità, e così via. Sono diverse le varianti che incidono sullo stipendio.

Infermiere come libero professionista

Non va poi trascurato un ulteriore aspetto, ovvero quello di poter esercitare la professione in totale autonomia.

Con l’apertura di una Partita IVA e con l’iscrizione all’albo Enpapi, un infermiere può lavorare senza dipendere da nessuno, stabilendo egli stesso quanto farsi pagare il servizio erogato direttamente dalla sua clientela.

Il divario con l’Europa

Sebbene nel corso degli anni il contratto collettivo nazionale sia stato più volte aggiornato, resta il fatto che l’Italia propone all’infermiere paghe nettamente più basse rispetto al resto d’Europa.

Dal confronto europeo scaturiscono infatti esempi che mostrano come spesso il lavoro nazionale sia molto meno gratificante rispetto ad altri stati, ragion per cui stiamo assistendo negli ultimi anni ad una fuga di cervelli all’estero.

In Germania, ad esempio, con un contratto che prevede 28 ore settimanali, per una persona appena assunta e con poca esperienza, si parla di un guadagno di circa 1400 euro al mese. In Spagna, la stessa situazione prevede addirittura un incasso mensile di 2.100 euro, con un aumento di ben cento euro in Gran Bretagna (dove notti e festivi sono escluse dallo stipendio).

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