Crypto: negli Stati Uniti si intensifica la discussione sul dollaro digitale

Il tema crypto e digital dollar tiene banco negli Stati Uniti

L’economia statunitense è alle prese con le conseguenze del lockdown, con una serie di ricadute di non poco conto sull’economia del Paese. In questo quadro, e sull’onda delle nuove necessità indotte dalle esigenze sanitarie, si va ad inserire anche la discussione sulle crypto, individuate da molti investitori istituzionali alla stregua di una possibile alternativa ad asset come le azioni o le materie prime (a partire dal petrolio) in questo momento troppo rischiosi. Anche in Italia l’attenzione  è destinata a crescere, con notizie e dibattiti anche nel nostro paese sulle criptovalute.

Proprio in relazione alle monete virtuali, però, c’è da rilevare come si inizi ad evocare un tema che sinora era stato quasi rimosso, quello di un dollaro digitale. Andiamo a vedere i motivi di questo rinnovato interesse.

Una risposta alla Cina

Negli ultimi giorni sono tornati a rullare i tamburi di guerra tra Stati Uniti e Cina. Un Donald Trump sempre più in difficoltà a livello interno, ha infatti deciso di elevare nuovamente la tensione con il gigante orientale. Tra le mosse messe in campo dall’amministrazione a stelle e strisce vanno rilevate in particolare le accuse mosse a TicToc e il bando a Huawei, interpretate da molti come un semplice tentativo di spostare l’attenzione verso l’esterno in un momento in cui il Paese è attraversato dalle proteste di Black Lives Matter.

La Cina, però, non è certo stata a guardare, nel corso degli ultimi infuocati mesi. Anzi, il governo di Pechino ha continuato la fase di test dello yuan digitale, cui è affidato il compito di portare la sfida al potere imperiale del dollaro.

Digital Dollar Project

La risposta degli Stati Uniti alla sfida cinese non è ancora arrivata, almeno a livello governativo. Qualcosa, però, si inizia a muovere nella società. Il riferimento è a Digital Dollar Project, la collaborazione instaurata tra Accenture e la Digital Dollar Foundation con il preciso intento di esplorare la possibilità di varare nell’immediato futuro un dollaro digitale.

Il progetto si avvale del contributo di Chris Giancarlo, ex commissario della CFTC, oltre che di un gruppo consultivo formato da 30 membri. Con una serie di proposte le quali stanno destando curiosità in quel mondo finanziario statunitense il quale dopo anni di ostracismo agli asset digitali sembra ora aver mutato il proprio orientamento.

L’interesse dei democratici

Se Donald Trump sembra ancora contrario alle criptovalute, preferendo sponsorizzare il dollaro tradizionale, l’opposizione democratica si è invece mostrata molto più ricettiva nei confronti del tema dell’innovazione monetaria e finanziaria. Tanto da proporre l’istituzione di un dollaro digitale da utilizzare in qualità di strumento in situazioni complicate come quella verificatasi nel corso del lockdown.

Alla luce della sfida cinese, che secondo molti analisti è molto seria, non sembra azzardato pensare che proprio il tema del dollaro digitale possa diventare un cavallo di battaglia per Joe Biden nella sfida presidenziale di novembre contro un Trump arroccato a difesa della moneta tradizionale.
In attesa di sapere se ciò accadrà veramente, va comunque registrata la discesa in campo di un candidato ormai noto per le sue posizioni favorevoli alle criptovalute, ovvero Kanye West, il quale ha già riscosso l’autorevole endorsement di Elon Musk, fondatore di Tesla e anche lui ormai da tempo noto per la sua passione verso gli asset digitali.

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