Le 3 caratteristiche di un avvocato di successo

Il mestiere di avvocato è certamente tra i più prestigiosi.

Ormai non si contano più film, serie TV, sceneggiati televisivi basati sulle vicende professionali e personali di avvocati… a dimostrazione di come si tratti di una professione entrata nell’immaginario comune con caratteristiche specifiche.

Ma cosa vuol dire diventare un avvocato di successo? Quando ci si può ritenere tali?

Certamente la risposta può essere del tutto soggettiva: per alcuni sarebbe facile rispondere esibendo i lauti guadagni personali, altri preferirebbero mostrare lo storico personale dei casi seguiti, altri ancora indicherebbero semplicemente lo stile di vita di cui godono.

Sono tutte risposte che possono rientrare nella definizione di “avvocato di successo”. Ma i risultati conseguiti nella professione di avvocato il più delle volte derivano dal saper coniugare alla perfezione aspetti fondamentali e diversi tra loro, come lo spirito imprenditoriale, una buona organizzazione, la capacità di fare rete e non ultima la conoscenza del mondo digitale.

Andiamo a vedere le qualità di un avvocato vincente!

Cosa significa diventare avvocato di successo?

Cosa significa diventare un avvocato di successo? Essenzialmente dipende da cosa si intende per “successo”!

Vincere una causa fa sì che un avvocato possa definirsi di successo? O servono 10 vittorie? È una questione puramente numerica?

Oppure è il raggiungimento di uno status personale di benessere, ricchezza e fama a far sì che ci si possa definire principe del foro?

Al di là delle ambizioni personali che si possono avere, il punto di partenza dal quale iniziare il percorso è sé stessi. Finché non si sarà raggiunto un punto di equilibrio con cui gestire armonicamente tutti gli aspetti della professione e del modo con cui ci si approccia a essa, sarà davvero difficile definirsi avvocati di successo.

E non perché esista una unica visione d’intendere il successo, ma più che altro perché ci si ritroverebbe continuamente slegati da ciò che si fa. Ecco allora che può essere un aiuto prezioso la già citata capacità organizzativa, grazie alla quale porsi proattivamente nei confronti dei compiti a cui assolvere .

Ma oltre a questo c’è molto di più: c’è la consapevolezza che la professione legale sia tutt’altro che statica e richieda, soprattutto oggi, un continuo aggiornamento professionale grazie al quale consolidare le conoscenze già acquisite e aprirsi alle nuove.

Le caratteristiche di un avvocato di successo

Secondo un’antica massima è l’obiettivo che si pone un uomo a determinarne il successo o il fallimento. Solo stabilendo un preciso obiettivo, sia esso un fatturato superiore rispetto alla concorrenza, sia esso uno stile di vita immerso nel lusso, sia esso il perseguimento di un ideale di giustizia, sarà possibile potersi definire un avvocato di successo.

Ogni percorso, però, necessita di un primo passo e per compierlo è necessario prestare attenzione ad alcune caratteristiche imprescindibili per chi vuole diventare un avvocato.

Capacità di fare rete

Restando chiusi in casa sarà abbastanza difficile che si possano ottenere dei clienti e/o dei casi interessanti da seguire.

Nella professione legale la capacità di avere relazioni è fondamentale anche per trovare casi da seguire. Basti pensare che un cliente può essere magari quel vecchio compagno di classe del liceo che improvvisamente ha bisogno di un buon avvocato o quel conoscente alle prese con un problema giudiziario.

Ma fare rete significa anche mantenere i contatti con i vecchi compagni di corso, far parte di apposite associazioni, coltivare le relazioni con i mentori e/o i professori della facoltà. Tutto questo fa parte di un percorso professionale orientato al successo e crea occasioni di un arricchimento a livello umano.

L’avvocato solitario in guerra contro il mondo e che non si cura di niente e di nessuno può essere una figura affascinante, ma funziona solo nei film. Nella vita reale la capacità di creare socialità è un aspetto che andrebbe coltivato e mantenuto durante tutto l’arco della propria carriera professionale, perché i benefici che ne derivano saranno quelli che condurranno al successo chi li saprà padroneggiare.

Imparare dagli errori

Per quanto si possa essere bravi nel proprio lavoro, prima o poi si commetterà un errore di valutazione o di giudizio che può compromettere il risultato finale. Cosa fare in questi casi?

Non si può diventare un avvocato di successo se nell’errore non si vede un’opportunità di crescita professionale e personale.

L’errore fa parte della natura umana e qualunque sia la propria definizione di successo, non lo si raggiungerà non commettendo mai errori, ma sapendo imparare da essi.

Cosa ho sbagliato? Quale aspetto non ho considerato? Cosa potevo fare meglio? Cosa ho dimenticato o tralasciato? Saper rispondere in modo proattivo a queste domande è ciò che rende un professionista e una persona in grado di ambire a qualunque risultato.

Saper riconoscere i lati positivi di uno sbaglio è la marcia in più per fare carriera in ambito legale.

Sfruttare il mondo digitale

L’industria legale è in continuo divenire e, che lo si voglia o no, ormai gli aspetti legati al digitale e al marketing non possono essere tralasciati.

Alcuni avvocati di vecchio stampo potrebbero sussultare con indignazione davanti a tutte le innovazioni recenti pensando magari ai bei vecchi tempi andati, ma ormai anche la carriera legale è stata rivoluzionata dagli strumenti digitali.

Sono sempre di più, ad esempio, i professionisti che hanno introdotto software gestionali per studi legali semplificando enormemente molte attività coinvolte nella gestione di uno studio. Software simili grazie alle funzionalità che che offrono, possono essere visti come delle opportunità con cui ridurre al minimo le tempistiche destinate allo svolgimento delle attività meccaniche e al contempo massimizzare i propri sforzi verso qualcosa di molto più produttivo e soddisfacente.

Molti avvocati inoltre utilizzano oggi le potenzialità del digital anche per l’acquisizione di nuovi clienti, curando la propria presenza e posizionamento online.

Come si deve vestire un avvocato?

L’abbigliamento di un avvocato è considerato una parte importante su cui si “misura” il successo di un avvocato.

Ma esiste veramente un codice di abbigliamento preciso per gli avvocati? No, però è innegabile che esista un certo dress code da rispettare formalmente.

Considerando le diverse ore che un avvocato trascorre in udienza, è del tutto lecito parlare di “tenuta da lavoro”. Giacca e cravatta per l’uomo e giacca o tailleur per la donna sono il dress code di un professionista, così come le calzature che devono comunque rispettare un look generale formale e professionale.

Jeans, T-shirt e scarpe da ginnastica sono assolutamente ammissibili, ma fuori dalle aule di tribunale!

Per quanto riguarda il look generalmente è  senz’altro apprezzata la cura per quanto riguarda capelli e barba per lui e trucco per lei. Ovviamente la possibilità di personalizzare il proprio stile personale esiste, ma ricordandosi sempre d’inserire ogni possibile variazione in un contesto generale di alta professionalità.

Alcuni avvocati di successo nella storia e quali insegnamenti ci lasciano

Vediamo infine alcune frasi ispirazionali da parte di avvocati di successo della storia: un buon punto di partenza anche per motivare e orientare i giovani avvocati che vogliono fare carriera in ambito legale!

  • “La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare” parole di Pietro Calamandrei, considerato universalmente uno dei padri fondatori del codice di procedura civile. Cosa ci insegna in merito alla professionale legale? Indubbiamente la centralità del cliente e l’importanza del lato umano nella pratica forense. Senza clienti non esiste un avvocato, ma perché le competenze e le professionalità di un legale devono essere messe al servizio del cliente offrendogli sempre il meglio di sé.
  • “Una donna ha il diritto di essere quello che vuole, senza bisogno di difensori” parole di Tina Lagostena Bassi, avvocatessa che spese la sua intera attività professionale in difesa dei diritti delle donne. Trai i suoi casi più famosi a livello mediatico c’è sicuramente quello del massacro del Circeo in cui assunse le difese di una delle vittime, Donatella Colasanti. Quale insegnamento ci lascia? Quello di combattere strenuamente e quotidianamente per strappare il velo di omertà che spesso ricopre le vittime di violenza e di lottare per far valere i propri diritti di donna e professionista in qualunque ambito si lavori.

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