La fusione per incorporazione: esempi e come funziona

L’incorporazione di una società in un’altra è una forma di fusione societaria ammessa dal codice civile, menzionata e disciplinata nell’articolo 2501 e seguenti.

Se la società A incorpora la società B quest’ultima sparirà giuridicamente e rientrerà nel nuovo assetto societario della prima.

Non vi sono particolari vincoli in quanto sono ammesse fusioni per incorporazioni sia per realtà imprenditoriali simili, sia per quelle differenti, nella forma giuridica, nel settore di business, nelle dimensioni, nei mercati.

Differenza tra fusione per incorporazione e unione

Bisogna immediatamente sgombrare il campo da un equivoco abbastanza frequente: la fusione per incorporazione è diversa dall’unione.

Nel primo caso, la società B si incorpora nella società A rientrando nella sfera societaria di questa, mentre con la fusione per unione due aziende (A e B) si uniscono per dar vita alla nuova società C.

Ciò che emerge è il processo che porta alla fusione di aziende, il quale appare complesso e deve essere guidato da un progetto realizzato ed esposto “al pubblico” al fine di tutelare tutte le parti coinvolte.

La fusione per incorporazione avviene mediante il trasferimento di una società incorporata presso una incorporante che ne assume il patrimonio (con attivo e passivo di bilancio) e subentra in tutto quanto riguarda i rapporti giuridici. Non necessariamente il processo deve riguardare una sola entità, ma è possibile intendere l’incorporazione anche per più società (in questo caso, ad esempio, la società A incorpora le aziende B, C, D).

L’incorporazione aziendale è la forma più diffusa per portare a termine le operazioni di fusione non solo perché di fatto risulta la “più semplice”, ma anche perché in genere risulta la meno costosa dal punto di vista degli oneri fiscali e delle spese da sostenere.

Inoltre, il passaggio avviene senza “cancellare” l’attività della incorporata sui mercati, garantendo così una continuità a livello lavorativo e fiscale. Con l’incorporazione si manifesta un trasferimento delle vicende caratterizzanti l’incorporata all’interno del nuovo assetto societario della incorporante.

Cosa vuol dire fusione per incorporazione e in quali casi avviene

Dopo aver espresso il concetto giuridico di fusione per incorporazione è corretto specificare che l’incorporata giuridicamente si estingue con il conseguente annullamento delle sue quote sociali, mentre chi ha incorporato dovrebbe aumentare il proprio capitale societario proponendo la distribuzione delle nuove azioni ai soci della prima, riformulandone il valore in seguito all’avvenuta operazione. In questo caso i termini “quote” e “azioni” vengono utilizzati come sinonimi in base alla forma giuridica della società.

Una volta chiariti questi aspetti è fondamentale capire il motivo per cui avvengono le fusioni per incorporazione, le quali hanno, altresì, una rilevanza pratica e finanziaria.

Innanzitutto, non è detto che in tale processo l’azienda incorporata sia necessariamente in posizione debole: la società B (incorporata) potrebbe essere finanziariamente a posto come pure in seria difficoltà, potrebbe avere diversi crediti da esigere come anche molti debiti, avere qualsiasi tipologia di attività e operare in determinate aree geografiche.

L’incorporazione non sempre avviene “per salvare” una società dal fallimento o per ridarle vita e spesso esistono altri motivi che aiutano a comprendere il reale significato della fusione per incorporazione, andando oltre alla definizione espressa dal legislatore.

Un’azienda può interessarsi ad un’altra per svariati motivi, a partire da quelli di mercato e di business che potrebbero portare vantaggi globali. La fusione per incorporazione è un’operazione che avviene tra società aventi una identità giuridica propria con l’intento di beneficiare di importanti azioni sinergiche al fine di aumentare la competitività sul mercato ed essere quindi più pronti ad un commercio più globalizzato. Per fare ciò, la soggettività giuridica di ciascuna azienda coinvolta nel processo di incorporazione verrà persa, rientrando così in quella unica della società incorporante.

Con l’incorporazione di un’azienda in un’altra, vengono concentrate in un “unico polo” due o più imprese che intendono unire le loro forze, ma cresce anche la competitività, si allargano gli orizzonti, possono aumentare i mercati di sbocco, diventa possibile proporre al consumatore un’offerta più ampia.

Questo è senza dubbio in reale significato di fusione per incorporazione (e spiega i motivi che possono giustificare l’operazione) con tutto ciò che ne consegue anche a livello burocratico dato che si rende necessaria la modifica degli atti costitutivi.

Proprio per questo è necessario prevedere un vero e proprio progetto di fusione che fa capire come funzione l’incorporazione di società.

Come funziona la fusione per incorporazione

Sempre gli articoli 2501 e seguenti del Codice Civile esplicitano il funzionamento della fusione per incorporazione, disciplinandone il procedimento. Si possono individuare 4 step:

  1. Contatti tra gli organi amministrativi delle aziende interessate: prima di qualsiasi mossa è importante prevedere un dialogo tra le parti, capire lo stato dell’arte dell’azienda da incorporare, vedere i bilanci, redigere una relazione preliminare utile per la scrittura del progetto.
  2. Stesura del progetto di fusione: prevalentemente ha uno scopo informativo verso i terzi, oltre che rappresentare una vera e propria guida al processo. L’elaborato deve contenere non solo le indicazioni burocratiche delle società coinvolte, ma anche un’idea di massima di ciò che sarà dopo la fusione in merito, ad esempio, alle quote societarie.
  3. Approvazione del progetto: le società devono approvare il progetto prima di procedere alla stipula dell’atto di fusione.
  4. Atto di fusione: si trovano informazioni nell’articolo 2504 del Codice Civile ed è un regolare contratto redatto in atto pubblico alla presenza di un notaio, il quale accerta le delibere di cui sopra intendendole come manifestazioni di consenso delle parti interessate (azienda incorporata e incorporante). L’atto di fusione ha il compito di “confermare” quanto espresso nel progetto di fusione approvato e renderlo ufficiale.

Lo stesso articolo indicato, esprime come “la società che risulta dalla fusione o quella incorporante assume i diritti e gli obblighi delle società partecipanti alla fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti, anche processuali, anteriori alla fusione”.

Con l’atto notarile che sancisce ufficialmente la fusione, l’incorporata cessa qualsiasi genere di rapporti in essere e questi vengono trasferiti all’incorporante (più corretto sarebbe dire che ogni rapporto della incorporata viene trasposto alla società incorporante, la quale subentra in ogni vicenda verso dipendenti, terzi, enti, Stato).

Per approfondimenti in materia esiste anche un altro documento importante, ossia la Nota Operativa 10 emessa dalla ARR (Accademia Romana di Ragioneria) ha pubblicato nel 2021 riguardante proprio gli aspetti contabili, fiscali e giuridici della fusione per incorporazione.

Un esempio per comprendere meglio la fusione per incorporazione

L’azienda italiana “YYY Dolci” è interessata all’acquisto della famosissima società danese “TTT Dolciaria”, la quale annovera molte altre partecipate. Dopo aver svolto tutte le fasi preliminari dell’iter di fusione viene stipulato l’atto che prevede il buon fine dell’operazione.
Da questo momento “YYY Dolci” non solo ha acquisito “TTT Dolciaria”, ma pure tutte le sue aziende satelliti, le quali rientrano automaticamente nel gruppo “YYY Dolci” in seguito alla fusione.

C’è un altro aspetto da comprendere: siccome “TTT Dolciaria” è molto conosciuta a livello europeo, con l’incorporazione, di fatto, tale azienda sparisce, ma “YYY Dolci” decide di mantenere comunque il brand per sfruttare “l’appeal” e il gradimento che l’incorporata vanta sul mercato presso i suoi clienti in tutta Europa. In questo modo l’azienda italiana allargherà la propria offerta prodotti, acquisirà nuovi clienti, potrà crescere notevolmente, incrementare i fatturati, senza stravolgere la produzione del marchio danese.

Riepilogando tutto quanto espresso, si può sancire che la fusione per incorporazione è una tipologia molto utilizzata e apprezzata per i suoi vantaggi a livello globale e (in genere) non stravolge l’organizzazione aziendale della società incorporata. Deve essere chiaro che la stessa incorporata giuridicamente non avrà più alcuna rilevanza in quanto sarà l’incorporante ad essere riconosciuta. Ciò vale anche nel caso in cui quest’ultima decidesse di mantenere il brand.

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