Gli effetti di una pandemia sulla Borsa

I mercati finanziari di tutto il mondo da diversi mesi stanno affrontando sulla propria pelle quelli che sono gli effetti più gravi della pandemia da nuovo coronavirus. E non passa giorno di consultazione delle notizie di Borsa di oggi senza scorgere dei rapporti diretti tra l’evoluzione della pandemia da Covid-19 e quanto accade sui listini dei mercati regolamentati.

Ma quali sono gli effetti di una pandemia sulla Borsa? Quali potrebbero essere le conseguenze a medio e lungo termine?

Mercati finanziari: un’estate di passione

A ben vedere i mercati finanziari avevano retto piuttosto bene, solo inizialmente, all’urto del coronavirus. Successivamente, però, è diventato chiaro che quella che all’epoca era solo un’epidemia, si sarebbe presto tramutata in una pandemia, e che l’unico modo per poter porre rimedio all’incredibile escalation di contagi sarebbe stato quello di chiudere le attività economiche e avviare un intenso e rigido isolamento sociale.

Da qui ha preso il via una parabola discendente dei mercati finanziari, con i listini che hanno registrato delle durissime perdite. Una situazione resa ancora più grave, si leggeva nelle notizie di borsa dal fatto che l’intervento delle banche centrali tardava ad arrivare, e che dunque l’assenza di una risposta adeguata lasciava emergere una incertezza piuttosto profonda.

Insomma, se in un primo momento le perdite determinate dal coronavirus e dal suo avvento su buona parte del mondo erano state limitate, successivamente sono emerse nuove previsioni sugli effetti reali che il virus avrebbe potuto avere sulle Borse e, in economia, sulla recessione di tutti i Paesi.

In un secondo momento, grazie anche alle azioni indotte dalle Banche centrali, le cose sono un po’ cambiate: si è infatti diffuso un discreto ottimismo sulla tenuta delle economie internazionali, supportata anche dalle prime notizie incoraggianti sulla comparsa di un possibile vaccino nel medio – breve termine.

Cosa accadrà nel 2020/21?

A questo punto è lecito domandarsi che cosa potrebbe accadere nella parte rimanente dell’anno e, soprattutto, nel 2021. La risposta è: non si sa.

L’incertezza che si sta attualmente abbattendo sulle economie internazionali è evidentemente altissima, e sarà acuita da alcuni eventi fondamentali che si terranno nel prossimo autunno, e che rischiano seriamente di incrementare il livello di avversione al rischio. Uno dei riferimenti più immediati è certamente quello legato alle elezioni presidenziali USA di novembre 2020, con il presidente Donald Trump che attualmente è visto in svantaggio rispetto al rivale democratico Joe Biden.

Molto dipenderà altresì dal modo con cui si evolveranno le ricerche su un modo per poter contrastare il nuovo coronavirus. Per il momento l’impressione è che il mondo stia procedendo a ritmi alterni e con diversi livelli di intensità.

Alcuni Paesi, come la Russia, hanno ad esempio affermato di aver già sviluppato un vaccino e di essere in fase di produzione. La Cina sostiene di aver già avviato le distribuzione di un proprio vaccino in alcune fasce di popolazioni. Negli Stati Uniti e in Europa le cose sono un po’ più prudenti: esistono alcuni potenziali vaccini nell’ultima fase (la terza) del processo di sviluppo, ma difficilmente entro fine anno si avrà un prodotto pronto per essere confezionato e distribuito.

In altri termini, l’aleatorietà su ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi è altissima. E questo non potrà che impattare sui mercati finanziari attraverso una maggiore volatilità, aprendo interessanti margini di speculazione per i trader più aggressivi ma, dall’altra parte, andando a creare non pochi grattacapi per gli investitori più difensivi, che vorrebbero assumere delle posizioni di maggiore prudenza, e che probabilmente tenderanno a rifugiarsi nei tradizionali safe haven, come l’oro o altri asset che vengono di norma acquistati in periodi di particolari turbolenze.

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