Cos’è il 5 per mille

Quasi sicuramente avrai sentito parlare spesso di 5 per mille (o 5 x 1000) soprattutto in vista della dichiarazione dei redditi. Esso infatti rappresenta un’imposta, o meglio una quota, sul reddito di una persona fisica, che il soggetto interessato decide di versare ad un ente no profit.

Può essere donato il 5 per mille solo ad enti no profit iscritti presso un elenco, che è tenuto dall’Agenzia delle Entrate.

Lo scopo del 5 per mille

Lo scopo del 5 x mille non è casuale ma debitamente indicato dalla legge. Possono infatti beneficiarne tutti gli enti no profit, nonché alcuni enti pubblici, le cui attività svolte sono espressamente indicate dalla legge.

Possono avere accesso a questa quota anche i Comuni, a patto che utilizzino queste donazioni per promuovere delle attività sociali. Ragion per cui ogni organizzazione ha l’obbligo di informarsi al fine di stabilire per quale scopo sia stato versato l’importo, potendo così iniziare il percorso di accreditamento.

Facciamo qualche esempio di finalità che può usufruire del 5 x 1000: volontariato, ricerca scientifica, ricerca universitaria, promozione di attività sportive dilettantistiche, attività di promozione, di tutela e cura dei beni culturali, promozione dei paesaggi. E poi ancora, attività sociali se a beneficiare della quota è il Comune, e gestione delle aree protette (così come previsto dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare).

Come viene assegnato e versato il 5 per mille?

Tutti i contribuenti possono in autonomia decidere di devolvere ad una delle categorie di soggetti previsti dalla legge, lo 0,5 per cento dell’imposta netta (IRPEF) che è scaturita dalla propria dichiarazione dei redditi. In tal caso, basta apporre una firma nel riquadro apposito, in maniera tale che il proprio 5 x mille venga elargito. In alternativa, si può scegliere spontaneamente un ente, a patto che si trascriva nel riquadro apposito il suo codice fiscale.

Quando il contribuente mette la sua firma nel predetto riquadro, magari esprimendo una preferenza attraverso codice fiscale dell’ente che però non rientra in quell’elenco ma in altro, la somma viene comunque versata all’ente preferito dal soggetto interessato IRPEF.

Ovviamente ricorda che se vuoi devolvere la quota per le attività sociali comunali, in automatico la somma andrà al Comune in cui risiedi (non potrai cioè esprimere preferenza).

Riforma del Terzo Settore: com’è cambiato il 5 x mille

La Riforma del Terzo Settore, che è entrata in vigore dal decreto legislativo 111/2017, ha portato nel nostro ordinamento dei notevoli cambiamenti al 5 per mille. Dall’anno 2021, ad esempio, non ci sarà più il settore volontariato ed onlus. Al suo posto sarà infatti previsto l’elenco degli enti del Terzo Settore iscritti al registro unico nazionale del Terzo Settore. Altra novità concerne il dovere di redigere sia la rendicontazione che la pubblicazione sul web. Inoltre occorre che i criteri di accreditamento per gli enti siano uniformi.
Infine se la quota il cui importo in ciascuna finalità è meno di 100 euro, non verranno elargiti le somme all’ente. Ma saranno suddivise all’interno della medesima finalità. Precedentemente la soglia era di 12 euro.

Valore del 5 per mille assegnato: ecco come saperlo

Se vuoi sapere il valore del 5 per mille che è stato versato per ogni ente non puoi fare altro che avere accesso alle liste pubblicate annualmente dall’Agenzia delle Entrate. All’interno di queste liste trovi i nomi di tutti gli enti beneficiari del contributo. Accanto ad ogni nome vi è un importo ottenuto e numero di scelte espresse, oltre che dall’importo proporzionale ripartito dallo Stato in base alle scelte espresse.

È ormai dal 2014 che l’Agenzia delle Entrate ha reso più semplice la procedura di iscrizione al 5 per mille. Non essendo più richiesta anno dopo anno la reiscrizione degli enti già iscritti, l’Agenzia effettua in automatico gli aggiornamenti dell’elenco permanente degli iscritti al 5 per mille. Entro marzo di ogni anno, vengono pubblicati i nuovi elenchi permanenti, e le eventuali modifiche relative a quegli enti già iscritti che hanno segnalato la variazione dei propri dati.

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